domenica 8 novembre 2009
Mamiano avrà presto un parco giochi
Domenica 18 ottobre è stata una giornata importante per Mamiano.
Da una parte la ripresa del catechismo dopo la pausa estiva, dall’altra la presentazione del progetto del nuovo parco giochi.
Il programma della giornata prevedeva il ritrovo alle 10,45 con la presentazione alle classi dei catechisti per il 2009/2010. Alle 11,30 la Messa celebrata sotto il loggiato della canonica; alle 12,30 il pranzo a buffet nel campo sportivo retrostante la chiesa. Nel pomeriggio si sono svolti giochi e animazione per i ragazzi dalle 14 alle 17.
Dopo la Messa l’architetto Sauro Rossi ha presentato ai ragazzi, alle famiglie e a tutti i presenti il progetto "La Casa dei ragazzi e delle famiglie" comprendente la chiesa, la canonica, e tutta l’area verde circostante, di proprietà della Parrocchia, che sarà attrezzata a parco giochi all’inizio del 2011.
Il nuovo parco sorgerà a fianco della chiesa, nell’area ora occupata dalla tensostruttura in cui finora sono state organizzate numerose cene e iniziative dell’Associazione "Mamiano Insieme". «A metà settembre - annuncia don Avanzini - ho dato disdetta all’associazione "Mamiano Insieme" del comodato di area nuda in via Argini all’angolo con via Colli, perché ritengo fondamentale che i giovani abbiano uno spazio proprio nella parrocchia». L’occasione dei lavori, che saranno conclusi nel 2011, si è presentata quando sono state definite le ingenti opere di ristrutturazione della Chiesa parrocchiale di San Biagio, inagibile dal terremoto del 23 dicembre scorso, e della rispettiva canonica, anch’esse da concludersi tra il 2010 e il 2011. «Va sottolineato - continua don Avanzini - che il progetto del parco è stato pensato proprio dai ragazzi della parrocchia, che, durante l’estate, hanno partecipato alla progettazione dell’area divisi in gruppi di lavoro organizzati per fasce d’età. Ognuno ha potuto contribuire con la propria fantasia e i propri desideri a disegnare il parco che sorgerà a fianco della Chiesa». «Tanti fedeli e tante famiglie nei mesi scorsi - conclude don Andrea - hanno espresso il desiderio di tornare nella loro Chiesa, riaperta dopo il restauro e circondata da spazi dignitosi, decorosi, accoglienti e fruibili sempre da tutti, compresi i ragazzi, giovani e famiglie. A tutti loro vorrei fare sapere che il progetto preliminare di ripristino delle strutture danneggiate non ha avuto ad agosto alcuna obiezione, per cui è quasi certo che a novembre sarà approvato definitivamente e da quel giorno ci saranno 12 mesi per terminare i lavori». «A Natale 2010 – ha dichiarato il parroco - torneremo probabilmente a celebrare la messa nella nostra chiesa».
mercoledì 23 settembre 2009
Torneo di calcetto: trionfa il Mamiano
domenica 20 settembre 2009
Gita a Lavaredo: un'avventura ad alta quota
Sotto il coordinamento di don Andrea Avanzini che aveva studiato il percorso e i pernottamenti nei vari rifugi, il gruppo ha percorso le diverse tappe, di difficoltà media, contornati da panorami mozzafiato.
Ogni giorno la giornata cominciava con la sveglia data da Don Andrea a cui seguiva la celebrazione della Santa Messa. Quindi, dopo essere stati informati sul programma della giornata, il gruppo partiva per la tappa giornaliera.
Neppure freddo e maltempo hanno fermato il gruppo che era in marcia per raggiungere il rifugio Locatelli a quota 2345 mt.. Il mattino di sabato 5 settembre, con sorpresa, il risveglio è stato allietato da una spruzzata di neve caduta durante la notte e che ha contribuito ad abbassare ulteriormente la temperatura ma regalando due splendide giornate di cielo terso.
Durante le escursioni, sono state anche visitate le trincee del monte Piana e i cunicoli all’interno del monte Paterno scavati dai soldati e usati durante la 1° guerra mondiale. Si è trattato di un momento molto toccante che ha portato i giovani componenti a rivolgere il pensiero a quei giovani che per molti mesi hanno vissuto in condizioni estreme per difendere la loro patria e per la quale molti di essi hanno anche dato la vita.
Sicuramente per tutti è stata un’esperienza diversa, a volte intensa, ma che ha contribuito anche a rinsaldare i legami di amicizia e comunità della comitiva, grazie anche ai tornei di carte organizzati dai giovani e che hanno coinvolto la maggior parte del gruppo.
gita a Gardaland
Uan giornata dedicata all'amicizia, al voler stare insieme ai propri amici sfidandosi e sfidando la propria paura salendo sulle giostre più eletrizzanti del parco ma sempre all'insegna del divertimento.
Solo la chiusura del parco ha terminato l'esperienza degli intrepidi che si sono ritrovati sul pulman per il ritorno ancora carichi di entusiasmo.
martedì 7 luglio 2009
Gita parrocchiale a Trento
la comitiva ha poi raggiunto la città di Trento dove ha potuto ammirare, con il valido ausilio della guida locale, i vari monumenti ed in particolare il duomo e il Castel del Buonconsiglio.
domenica 19 aprile 2009
“Mamiano: l’aiuto arriva da Papa Benedetto”
Papa Benedetto XXVI ha risposto all’appello dei fedeli di Mamiano, che dal giorno del sisma che ha colpito il Parmense, il 23 dicembre, non possono accedere alla loro chiesa. La pieve della frazione è infatti inagibile a causa del crollo di una navata e di alcuni cedimenti della struttura del tetto.
Don Andrea Avanzini nei mesi scorsi aveva portato all’attenzione del Comune di Traversetolo e della Curia, anche tramite alcuni articoli usciti sulla Gazzetta Di Parma, la difficile situazione della comunità di Mamiano che, priva della chiesa, rischiava di disgregarsi,
Martedì scorso il Pontefice ha inviato parole di incoraggiamento ai fedeli, che lamentano il disagio di dover celebrare la messa stretti nella canonica o di doversi spostare nelle chiese limitrofe.
Insieme alla lettera, oltre alla benedizione apostolica, Papa Ratzinger ha inviato alla parrocchia un assegno di 1500 euro, come “segno di incoraggiamento e benevolenza”, come si legge nella lettera del Vaticano.
Un contributo a fronte delle spese ingenti che la comunità dovrà affrontare per ristrutturare la chiesa (circa 500.000 euro).
“E’ un gesto di solidarietà simbolico – commenta don Andrea – ma significativo se sommato alle cifre offerte dai fedeli nelle recenti benedizioni pasquali. Queste cifre, unite ai fondi statali che devono essere stanziati a breve fanno ben sperare per il recupero della chiesa”.
Bianca Maria Sarti
Pasqua di Resurrezione
La partecipazione dei fedeli, anche se inferiore alla domenica precedente a causa del tempo incerto e delle vacanze pasquali, è stata comunque buona, segno che i Mamianesi sentono molto il bisogno di ritrovarsi in tanti alla celebrazione della domenica.
Catecumeni ricevono i sacramenti
I due giovani, visibilmente emozionati, hanno dapprima ricevuto il Battesimo e subito dopo, rivestiti della “veste bianca” , Cresima e Comunione.
A far da cornice alla celebrazione, una chiesa piena di fedeli che, data la particolarità dell’evento, hanno assistito in raccoglimento e preghiera alla funzione sicuramente inusuale.
lunedì 13 aprile 2009
Giornalino di Pasqua
o=o=o=o
a sorridere alla Pasqua che celebriamo,
a non pensare a ciò che ho lasciato,
ad essere felice di ciò che ho trovato.
Aiutami, o Signore risorto,
a non volgermi indietro perché l’ieri non c’è più
se non come briciola di lievito per il pane di oggi.
Aiutami a sorridere alla vita che avanza,
sempre così ricca di sorprese e di novità.
Aiutami a sorridere alla poesia che canta nel cuore
Per spingermi alla ricerca di spazi sconfinati.
Aiutami, o Signore risorto, a sorridere ai tentativi che compio
per essere e restare creatura nuova.
Aiutami, o Signore, che sento vivo dentro di me,
perché ora so che, se vengo e sto con te, ogni giorno è Pasqua,
ogni giorno è «primo mattino del mondo».
LA RICETTA DI PASQUA
ZUCCOTTO PASQUALE
Per lo zuccotto:
· 1 pan di Spagna da cm 24 di diametro
· 400 g di panna fresca
· 40 g di cioccolato fondente
· 40 g di canditi misti a dadini
· acqua di fior d'arancio
· Grand Marnier
Per la glassa e per completare:
· 300 g di cioccolato fondente
pasta di mandorle (marzapane): 200 g gialla, 200 g verde
· Tagliate tutto il pan di Spagna in fette rettangolari di circa cm 1 di spessore, quindi dividete ogni fetta a metà, cioè in due triangoli
· Pennellate di Grand Marnier uno stampo a forma d'uovo, e, successivamente, rivestitelo con le fette di pan di Spagna, sistemandole, una di seguito all'altra, con le punte convergenti rivolte al centro dello stampo. Spruzzatele quindi con una bagna preparata con acqua e Grand Marnier in parti uguali
· Per la farcia, montate la panna, aromatizzatela con un cucchiaio di acqua di fior d'arancio quindi mescolatela con i dadini di canditi e con il cioccolato fondente sminuzzato a mano
· Versate la farcia nello stampo preparato, coprite con altre fette di pan di Spagna, pennellate anche queste di bagna, quindi passate in frigo almeno per 4 ore e, intanto, temperate il cioccolato: riscaldatelo a bagnomaria fino a 45° poi, mescolandolo, raffreddatelo fino a 27° e, infine, riportatelo a 30°
· Con un filo di cioccolato temperato, fatto uscire da un cornetto per decorare, guarnite con un disegno a griglia il dolce appena sformato
Spruzzate poche gocce di acqua fredda nel cioccolato rimasto, poi lavoratelo con una frusta per renderlo denso e cremoso; raccoglietelo in una tasca con bocchetta spezzata e decorate il centro dell'uovo con un nastro spesso, che chiuderete con il fiocco di marzapane verde.
o=o=o=o
Il 13 luglio 1917 tre giovani fanciulli, figli di modesti pastori, sostennero di aver avvistato ed interloquito con la Santa Vergine Maria, dando inconsciamente vita a uno dei più discussi ed inesplicabili misteri della religione cattolica.
Per un certo periodo di tempo i misteri rimasero noti solamente ai tre pastorelli, ma nel 1919 a causa di sconcertanti eventi, quali il decesso di Francisco e di sua sorella, Giacinta, morta per la spagnola, l’unica ad essere a conoscenza dell’oscuro segreto rimase la piccola Lucia.
La prima rivelazione emerse da un riassunto delle apparizioni, scritto da Suor Lucia su invito del Monsignor Josè Alves Correra de silva.
Lucia spiegava che l’unico segreto, rivelato a lei il 13 luglio di 24 anni prima, era in realtà diviso in tre parti, di cui però, la terza non si sarebbe ancora potuta svelare.
Di conseguenza Lucia diede al vescovo solo le prime due parti del segreto, che furono pubblicate da Pio XII nel 1942, in occasione della consacrazione del mondo al Sacro Cuore Immacolato di Maria.
La terza parte del segreto venne scritta da Suor Lucia il 3 gennaio 1944 ed affidata al vescovo di Leiria, che la consegnò a Pio XII.
Il terzo segreto, su indicazione di Suor Lucia, avrebbe dovuto essere rivelato dopo il 1960, ma Giovanni XXIII e i suoi successori, ritennero opportuno non rivelarlo pubblicamente, poiché avrebbe creato troppo scalpore.
Fu Giovanni Paolo II che il 13 maggio
2000, in occasione della beatificazione di Giacinta e Francisco, dichiarò di voler divulgare il segreto.
Nella prima visione gli esperti deducono un’allusione all’inferno, un luogo macabro e spaventoso, abitato da demoni deformi che torturano sadicamente le anime dei dannati.
In contrapposizione alle terre lucenti e dolci del Paradiso l’”infernus”è un’informe mare di fuoco, elemento nocivo ad ogni essere vivente.
A proposito della seconda parte del segreto Lucia racconta di un colloquio tra i tre fanciulli e la Madonna, la quale dice loro di una conflitto ancora più rovinoso e degradante di quello che in quel momento stava incombendo in tutto il mondo e, per impedirla, verrà lei in persona reclamare la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato.
Inoltre dice che Dio manderà un “grande segno”, cioè una notte illuminata da un’insolita luce sconosciuta che darà inizio all’epico conflitto.
Questo “grande segno” si può ricondurre ad un’inspiegabile chiarore notturno descritto nella notte tra il 25 ed il 26 gennaio 1938 da testimoni di quell’epoca.
Il terzo segreto, rivelato solo nel 2000, è stato interpretato come riguardante principalmente la persecuzione dei cristiani fino al tentativo di uccisione di un «vescovo vestito di bianco» che i veggenti di Fatima ebbero il presentimento che fosse il Santo Padre.
Come in effetti è successo a papa Giovanni Paolo II, che, durante una parata del 1981, è stato salvato dal dirottamento della pallottola sparata da un fanatico turco e diretta al suo cuore da parte della Madonna.
La storia che tutti conosciamo o per lo meno abbiamo sentito dire o solamente accennare termina con questo miracolo, ma ne siamo proprio certi?
Si racconta infatti di studiosi che basandosi sul diario segreto tenuto da Suor Lucia nei sui ultimi anni di vita ritengono di aver portato alla luce una traccia di quello che in effetti dovrebbe essere il vero terzo segreto.
Nella sua interezza infatti, il messaggi conterrebbe parole terribili sulla crisi della fede, sul tradimento di parte della gerarchia, sugli eventi catastrofici che attenderebbero la chiesa, e con essa, tutta l’umanità.
Queste, però, sono solamente teorie che certi studiosi della religione cattolica hanno personalmente elaborato.
C'è chi come loro la pensa in questo modo, ma un’altra consistente parte crede che con l’ultima rivelazione il mistero di Fatima si sia esaurito.
Solo Suor Lucia ed i suoi due compagni erano a conoscenza della verità e molto probabilmente quest’ultima si è persa con la loro scomparsa.
(Nicola Ferri)
E’ RISORTO.
La notte di Pasqua le chiese risplendono di luci e risuonano di canti. La luce del cero pasquale ricorda che Gesù è risorto e che è Lui la luce vera della nostra vita. Il canto dell’alleluia (parola ebraica che significa “lodate Dio”) esprime la pienezza della gioia pasquale; l’assemblea dei cristiani canta a Dio e lo ringrazia perché Gesù è morto e risorto per noi. La risurrezione del Cristo è mistero di fede: solo Dio è più potente della morte e solo Lui è padrone della vita. La risurrezione di Gesù è un avvenimento realmente accaduto e a noi tramandato dai testimoni del Risorto: le pie donne (Salomè, Maria di Magdala e Maria madre di Giacomo), gli undici apostoli (compreso Tommaso), i discepoli di Emmaus e, come ci dice S.Paolo, almeno 500 uomini (1Cor 15,5).
In quel mattino, del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e le pie donne che stavano andando a completare l’imbalsamazione del corpo di Gesù (sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del sopraggiungere del Sabato, la Pasqua ebraica), furono le prime messaggere della risurrezione di Cristo.”Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui è risuscitato”(Lc 24, 5,6). La scoperta da parte dei discepoli (per primi Pietro e Giovanni), è il sepolcro vuoto. L’assenza del corpo di Cristo è stato il primo passo verso il riconoscimento dell’evento della risurrezione. Il discepolo “che Gesù amava” (Gv 20,2) afferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo “le bende per terra”(Gv 20,6), “vide e credette”. Ciò suppone che egli abbia constatato, dallo stato in cui si trovava il sepolcro vuoto, che l’assenza del corpo di Gesù non poteva essere opera umana e che Gesù non era semplicemente ritornato ad una vita terrena come era avvenuto per Lazzaro.
La fede della prima comunità dei credenti è fondata sulle testimonianze di tutto quello che è accaduto in quelle giornate pasquali. Su questa esperienza del Signore risorto si basa anche la nostra fede; la nostra speranza infatti è una Persona: Gesù, il Crocifisso, il Risorto. Lui ci ama e la sua crocifissione è la misura del suo amore per noi. Ricordiamo ciò che ha detto attraverso il suo profeta: ”sul palmo delle mie mani io ho scritto il tuo nome...Tu sei mio”. Per ciascuno di noi, per la storia umana e per tutta la creazione la vita è trasformata; nel Cristo, che dopo la sua risurrezione sarà sempre con noi, c’è l’attesa di quel mondo nuovo ed eterno nel quale saranno vinti il dolore, la violenza, la morte e il creato risplenderà nella sua straordinaria bellezza. Noi cristiani desideriamo vivere già oggi secondo queste promesse e mostrare il disegno di un’umanità rinnovata, in cui tutto appaia trasformato. In questa luce, vogliamo vivere gli affetti e la famiglia come segno dell’amore di Dio; il lavoro e la festa come momenti di un’esistenza compiuta; la solidarietà che si china sul povero e sull’ammalato come espressione di fraternità; il rapporto fra le generazioni come dialogo volto a liberare le energie profonde che ciascuno custodisce dentro di sé, orientandole alla verità e al bene.
STORIA DI UN SANTO
In questo numero, vorrei parlarvi di un Santo che tutti abbiamo veduto tante volte. Chi non ricorda l’immagine austera di un “vecchio”,che con un segno di croce, salva un ragazzino a cui si era conficcata una lisca di pesce in gola? Sì, lo so, è dal 23 di dicembre che non lo vediamo, ma non per questo lo abbiamo dimenticato.
San Biagio è sempre al suo posto, ritto, sveglio, con il solito sguardo premuroso di chi sa che può guarire.
Oltre all’immagine, però, vorrei darvi qualche notizia più dettagliata su chi era e sulla sua vita.
Biagio, vescovo di Sabaste in Armenia (che l’atlante mi dice situata fra la Turchia e la Russia), morì martire agli inizi del ’300.
Senza dubbio, aveva avuto in dono dal Signore il Carisma della guarigione: operando tanti miracoli viene invocato in tanti casi di malattia, ma soprattutto per quelli riguardanti la gola.
Mi piace ricordare un miracolo molto particolare: Una vedova era stata derubata, da un lupo, del suo unico maialino. Il Santo intercede per lei e il piccolo animale ritorna sano e salvo dalla sua padrona. La donna riavuta la sua bestia, in segno di riconoscenza, portò cibo e candele al Santo, che commosso le disse: “ Offri ogni anno una candela alla chiesa che sarà innalzata in mio nome e avrai molto bene e nulla ti mancherà”.
Come sarebbe bello, che anche noi facessimo con tanta fede la stessa piccola offerta nella nostra chiesa.
Vi dico che il Santo non tarderebbe ad esaudirci, proprio perché siamo di Mamiano e Lui sa di essere il nostro protettore.
Quanto amore, quanta salute, quanta serenità potrebbe donarci, ma prima ci occorre la chiesa, perciò, noi giovani, da questo numero fin quando non avremo l’edificio ristrutturato, dedicheremo uno spazio apposito proprio per questa richiesta.
CON FEDE, TI CHIEDIAMO SAN BIAGIO DONACI UNA NUOVA CHIESA
Il Santo è ricordato come protettore degli animali in Germania “l’acqua di San Biagio” veniva data al pollame, perché non fosse sgozzato dalle volpi; è detto Santo dei fidanzati in Francia perché, nel giorno del suo ricordo 3 febbraio, le ragazze chiedevano una sua intercessione per trovare marito.
Siamo proprio fortunati ad avere un Patrono così, intercede per la nostra fede, ci guarisce, ci garantisce il cibo e ci conduce al matrimonio; pensateci bene sono i punti saldi per la felicità.
TUTTI I GIORNI LO STESSO VIAGGIO
Tutti i giorni lo stesso viaggio, andata e ritorno, Mamiano Traversetolo, Traversetolo Mamiano.
Solito tragitto, solito panorama, solite facce.
Nulla di particolare, ma qualcosa di irrinunciabile.
Alla mattina quando ancora la sonno la fa da padrona, lunghi silenzi.
Accompagnano il tragitto,si guarda dal finestrino il giorno che inizia. Si pensa un po' confusamente alla prima ora di lezione, si ripassano mentalmente le materie, si programma un po' la giornata.
Si vedono per strada quasi sempre le solite persone, chi alla fermata di un autobus, chi davanti ad un bar, chi in attesa dell'apertura di un negozio o di una fabbrica. I paesi cominciano a muoversi.
In pochi minuti arriviamo a Traversetolo, abbiamo scambiato solo qualche battuta con il nostro vicino di posto, l'appuntamento e' per il viaggio di ritorno.
Arriva quel momento dopo alcune ore, tutt'altro ambiente, tutt'altro clima all'interno del pulmino ormai logoro dai tanti chilometri percorsi.
Si ride,si scherza, si parla. Il silenzio della mattina e' un ricordo.
Il tragitto del ritorno si vorrebbe non finisse mai, e' un'allegra compagnia.
I paesi che attraversiamo un po' assomigliano a noi, la giornata e' in
piena attivita' anche il traffico
e' notevolmente aumentato, siamo in pieno giorno.
Iniziamo in modo lento e graduale a perdere passeggeri, siamo giunti a
destinazione, il rumore e il frastuono si fa sempre meno intenso. Ci siamo ora tocca me scendere, quasi mi dispiace un poco, se ne andata una parte della mia giornata,ora mi rimane quella dello studio in completa solitudine.
Peccato, ma non dovrò dispiacermi più di tanto, domani si ricomincia e, se anche sempre uguale, sarà sempre divertente.
(Martina Mazza)
domenica 12 aprile 2009
Domenica delle Palme al campo
"Una folla di 400 persone ha risposto al nostro appello per salvare la chiesa e si è raccolta nel campetto per celebrare la Domenica delle Palme".
Con queste parole Don Andrea Avanzini, amministratore parrocchiale di Mamiano e Bannone, ha commentato entusiasta l’affluenza dei fedeli alla messa di domenica scorsa, celebrata nel campetto parrocchiale dietro la chiesa, ancora inagibile. La cerimonia è iniziata presso la canonica, dove da questo inverno Don Andrea celebra la le messe domenicali. Dalla canonica poi, agitando i rami d’ulivo, i fedeli si sono spostati nel campetto sportivo dove don Avanzini insieme a Vittorio Boschi, referente parrocchiale, avevano allestito una vera e propria chiesa all’aperto, con altare, ambone, area per il coro e con i posti a sedere, che però non sono bastati vista l’affluenza inaspettata. In molti sono rimasti in piedi o hanno seguito la funzione seduti in terra o sui muretti che circondano la chiesa.
Alla messa erano presenti anche le autorità, tra cui il sindaco Alberto Pazzoni, l’assessore ai lavori pubblici Roberto Ghiretti, il capogruppo della minoranza Clemente Pedrona e i membri dell’associazione “Mamiano Insieme”, presieduta da Pietro Pasini. E poi gli animatori, i catechisti con i bambini del catechismo e un nutrito gruppo di scouts insieme ai rappresentanti della scuola materna. . Bianca Maria Sarti.
(articolo pubblicato da "Gazzetta di Parma")
Foto apparse su Parma.Repubblica.it il 08/04/09 - servizio di Sara Dacci
venerdì 3 aprile 2009
Calendario dei riti della Settimana Santa e prossime celebrazioni
Messa ore 11,30 nel campo parrocchiale a Mamiano
· Triduo Pasquale dal 9 all’11 aprile a Bannone:
Giovedì Santo ore 21,00: Messa in Coena Domini;
Venerdì Santo ore 15,00: Passione ed Adorazione della Croce;
Sabato Santo ore 21,00: Veglia Pasquale.
· 12 Aprile: - S. PASQUA
Messa ore 11,30 nel campo parrocchiale a Mariano
· Dal 13 al 15 Aprile: Quarantore:
messe a Bannone alle ore 8,00 e 22,00
· Domenica 26 aprile – Messa di Prima Comunione
Messa ore 11,30 a Bannone
· Venerdì 1 Maggio – Benedizione Autoveicoli
Messa ore 10,15 a Bannone
· Domenica 10 Maggio – Cresima
Messa ore 11,30 a Bannone
· Sabato 16 maggio – Festa di fine catechismo
Dalle 17,00 alle 22,30 a Traversatolo
· Sabato 27 giugno – 50° anniversario della fondazione della scuola materna “Madonna di Fatima”
ore 19,00 Messa presso la scuola materna
ore 20,30 cena di beneficenza presso le strutture dell’Associazione “Mamiano Insieme” a fianco della Chiesa con ritrovo dei vecchi allievi e insegnati, fondatori ancora viventi, soci, autorità. Sarà allestita anche una mostra fotografica e proiezione di video.
Sabato 15 agosto – Festa dell’Assunta
Ore 18,00 messa presso l’Oratorio della Fondazione Magnani Rocca
Altre iniziative estive
· 19-20-21 giugno gita parrocchiale a Nizza e Montecarlo;
· Gita dei ministranti in data da stabilirsi
· Dal 3 al 6 settembre escursione attorno alle tre cime di Lavaredo per i giovani da 15 ai 19 anni.
I Mamianesi rivogliono la loro chiesa
<Rivogliamo la nostra chiesa>.
È questo il coro unanime dei cittadini di Mamiano, che dal sisma del 23 dicembre scorso si vedono privati della loro chiesa, inagibile per il crollo della navata destra e per i danni ingenti al resto della struttura interna, in particolare alle arcate e alle volte laterali.
A richiamare l’attenzione sul problema è Don Andrea Avanzini, amministratore parrocchiale, che lamenta da un lato il ritardo degli aiuti economici promessi dalle autorità, dall’altro il graduale disgregarsi della comunità parrocchiale privata di un punto di riferimento importante.
Il timore, infatti, non riguarda soltanto l’arrivo dei fondi che si fa attendere, ma anche la loro distribuzione tra le varie situazioni di emergenza nel territorio. Vittorio Boschi, referente parrocchiale, avverte:
La dispersione dei fedeli è avvertita da tutti i cittadini. Paolo Ronchini gestisce un allevamento a Mamiano, poco distante dalla chiesa:
Anche Massimo Mori, che gestisce il market in centro ribadisce
Bianca Maria Sarti.
“Palme” all’aperto –L’altare è sul prato
Domenica alle ore 11,30 nel campo sportivo saranno celebrate le Palme. Nel prato dietro il campanile è stata allestita una “chiesa all’aperto” con altare, ambone e crocefisso in legno. Le altre celebrazioni pasquali saranno a Bannone (giovedì 9 alle ore 21, venerdì alle 15 e sabato alle 21). Via Crucis venerdì a Traversetolo alle ore 20,30; messa di Pasqua nel campo di Mamiano alle 11,30.
Il vescovo in visita - Lettera pastorale
Il vescovo della diocesi di Parma, monsignor Enrico Solmi è tornato a Traversetolo nei giorni scorsi per incontrare il consiglio pastorale zonale per raccogliere idee e suggerimenti in vista della stesura della lettera pastorale. Alla riunione, che si è tenuta in canonica a Traversetolo, hanno partecipato i rappresentanti eletti di tutte le parrocchie.
Il sindaco: “Più passa il tempo più sono a rischio le priorità”
Il sindaco Alberto Pazzoni ricorda che il Comune si è attivato già il 23 dicembre, il giorno stesso del sisma. “nelle settimane successive – dice – si sono tenuti tutti gli incontri del caso: con la Protezione Civile, i vigili del fuoco, la Provincia, la Prefettura e la Curia Vescovile. Fin da subito è apparso chiaro che Bannone e Mamiano fossero le più penalizzate. Tra le prime operazioni portate a termine dall’ufficio tecnico del comune c’è la stesura di due liste:”quella dei datti complessivi subiti da edifici pubblici e di culto (che si aggira attorno agli 8 milioni di euro) e quella delle priorità da destinare i primi fondi. Tra queste ci sono le chiese di Mamiano e Bannone, la ex scuola di Bannone (sede dei circoli la fontana e puerto libre), il cimitero di Castione e il municipio. Per questi edifici abbiamo fatto richiesta di 2 milioni. Di recente, dopo le richieste di Modena e Reggio, Guido Bertolaso capo della Protezione Civile, ha proposto di destinare 33 milioni (anziché 15) a tutti i comuni terremotati. Mi sembra, però, evidente che i loro danni non siano paragonabili ai nostri”.
Pazzoni non fa mistero della propria preoccupazione: ho grande fiducia nella Provincia, in particolare in Vincenzo Bernazzoli e Grabriele Ferrari; ma più il tempo passa più temo che i ritardi mettano in discussione le priorità che abbiamo segnalato”.
domenica 22 marzo 2009
Giornata di catechesi
Alla fine della giornata, dopo la partecipazione alla S. Messa celebrata nella cappella presente all'interno della struttura, tutti i partecipanti si sono riuniti per la cena preparata dalle suore.
Festa di carnevale
I ragazzi più grandi hanno animato il pomeriggio aiutando i più piccoli nei giochi e nei travestimenti: un momento di gioco che ha rafforzato il senso "del fare comunità" anche per i più piccoli.
domenica 8 marzo 2009
Festa dei Resdor 2009
domenica 1 marzo 2009
Dal 18 gennaio Messa in canonica
il giornalino di Natale
A GESU’ BAMBINO
di Umberto Saba
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’ io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo infonda,
nel Tuo nome.
Stella di Natale alle mandorle
Ingredienti:
Per la pasta:
4 tuorli d’uovo
4 cucchiai di acqua tiepida
100 gr di zucchero semolato
1 fialetta di aroma alla mandorla
30 gr di zucchero al velo vanigliato
4 chiare d’uovo
50 gr di zucchero semolato
70 gr di margarina vegetale in crema
70 gr di farina bianca
70 gr di amido di frumento
1 bustina di vanillina
1 bustina in polvere lievitante vanigliata
Per la crema di farcitura:
100 gr di mandorle macinate finissime
200 gr di zucchero al velo
200 ml di panna da montare vegetale già zuccherata
4 chiare d’uovo
200 gr di mascarpone
200 ml di crema pasticcera già pronta (o fatta in casa)
Per la copertura:
10 gr di mandorle in lamelle
200 gr di marmellata di albicocche
Preparazione:
Montare a neve gli albumi con 50 gr di zucchero ed aggiungere la vanillina. Montare a schiuma i tuorli delle uova con l’acqua calda ed aggiungere gradatamente l’aroma alla mandorla, lo zuccheri semolati, lo zuccheri al velo vanigliato. Mescolare insieme la farina con l’amido di frumento, ed unire anche il lievito per dolci.
Setacciare il composto di polveri sulla crema di tuorli ed amalgamare bene senza che si formino grumi. Unire per ultimi i tuorli montati a neve e versare il composto in uno stampo a stella precedentemente imburrato ed infarinato e cuocere in forno a 175° per 30 minuti.
Quando la torta è pronta sfornarla e farla raffreddare.
Nel frattempo preparare la farcitura. Montare lievemente le chiare ed unirvi lo zucchero al velo e le mandorle, precedentemente mescolati tra loro, mescolare bene il tutto, quindi unire la panna liquida e la crema pasticcera setacciata. Setacciare anche il mascarpone ed unirlo alla crema.Tagliare la torta in tre strati, farcire il primo strato con metà della crema e coprirlo con l’altro strato; quindi farcire anch’esso con l’altra metà della crema e ricoprirlo con l’ultimo strato di torta. Ricomporre il dolce e coprirlo interamente con la marmellata setacciata e riscaldata. Fare aderire lungo i bordi e sulla superficie tutte le mandorle in scaglie
Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù Cristo, figlio della Vergine Maria. Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio nelle Chiese orientali, per lo slittamento del calendario giuliano).
Il termine italiano Natale deriva dal latino Natalis che significa “natalizio, relativo alla nascita”.
Secondo il Vangelo di Luca, Gesù nacque da Maria a Betlemme, dove lei e suo marito Giuseppe si recarono per partecipare al censimento della popolazione organizzato dai Romani.
Le sue prime tracce come festività cristiana si incontrarono solo intorno al terzo secolo dopo Cristo e il suo definitivo affermarsi solo a metà del quarto secolo.
L’osservanza della festa natalizia fu introdotta in Antiochia solo verso il 375 d.c. e in Alessandria solo dopo il 430.
Secondo il calendario liturgico cristiano è una solennità di livello pari all’Epifania, Ascensione e Pentecoste ed inferiore alla Pasqua (la festività più importante in assolto) e certamente la più popolarmente sentita, soprattutto a partire dagli ultimi due secoli, da quando è divenuta la festa in cui ci si scambia i regali e più si sta in famiglia.
Sul Natale in quanto festa cristiana sono state scritte decine e decine di poesie, racconti, canti popolari, filastrocche, ninne nanne e molto altro.
Per i suoi discepoli la nascita o natività di Cristo è stata preceduta da diverse profezie secondo cui il Messia sarebbe nato dalla casa di Davide per redimere il mondo dl peccato.
Questa è la storia del Natale: è bella, poetica, creata dagli uomini per far posto ad un poco di speranza e di letizia anche nel cuore dell’inverno più duro, quando sembra che tutto sa morto e sterile e invece il seme comincia a germinare nella terra e ha inizio la rivoluzione delle stagioni e la rapida, felice corsa dei giorni verso la fioritura di primavera.
(articolo di Cecilia Costa)
In ebraico Davide significa “il diletto”, “l’amato”, ed egli fu, in effetti, l’oggetto del favore divino: “Egli edificherà una casa al mio nome ed Io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d’uomo … ma non ritirerò da lui il mio favore”. (2 Samuele 7, 13-15)
Il primo libro di Samuele narra le vicende della giovinezza di Davide e della sua ascesa al trono d’Israele.
Ultimo dei figli di Iesse, pastore di Betlemme, il più gracile e, fatto ancor più grave nel mondo ebraico, rosso di capelli, fu scelto da Samuele, inviato dal Signore ad ungere un nuovo re poiché Saul era caduto in disgrazia.
Davide andò alla corte del re, del quale divenne musico e scudiero, e spesso ne calmava l’ira suonando l’arpa.
Ancora giovinetto, armato di una fionda, affrontò ed uccise in duello il gigantesco filisteo Golia, decidendo così le sorti della guerra.
Questo ed altri successi suscitarono però la gelosia di Saul, tanto che fu costretto ad abbandonare la corte.
David per alcuni anni andò errando nel deserto di Giuda con pochi valorosi e fidi compagni, e si mise anche al servizio dei filistei, pur non combattendo mai contro il suo popolo.
Alla morte di Saul, la tribù di Giuda lo elesse re nella città di Hebron; e pochi anni dopo, fu eletto re di Giuda e di Israele.
Conquistò Gerusalemme e ne fece la capitale del suo regno, recandole prestigio, trasportandovi l’Arca dell’Alleanza.
David dimostrò tuttavia un carattere debole: fu travolto dal desiderio del potere assoluto, e non seppe imporsi negli intrighi delle sue numerose donne e dei loro figli.
Durante la guerra contro gli Ammoniti, il re intrecciò una relazione adulterina con Betsabea, moglie del generale Uria. Quando Betsabea si accorse di essere incinta, Davide fece di tutto e ci riuscì ad uccidere il marito.
“E passato che fu il lutto, Davide mandò a prenderla e la tenne con sé, ma l’azione che aveva compiuto dispiacque molto al Signore. Allora questo mandò a Davide il profeta Natan …… Il Signore da parte sua a perdonato il tuo peccato: tu non morrai; ma il figlio che ti è nato, poiché hai oltraggiato il Signore con tale colpa, morrà senza dubbio”.
(2 Samuele 11-12).
Il bambino poco dopo la nascita morì e Davide, ormai pienamente consapevole del suo errore, scrisse uno dei salmi più belli, grande espressione di fede ed, insieme, grande opera di poesia, il Salmo 50, chiamato anche il “Miserere” dal primo verso nella traduzione latina: “Miserere mei domine, secundum misericordiam tuam”.
A settant’anni, dopo quarant’anni di regno, Davide morì lasciando a Salomone la realizzazione del suo sogno più grande: il Tempio di Gerusalemme.
Davide fu autore di un gran numero dei componimenti poetici del biblico Libro dei Salmi. I Salmi di Davide sono, nel loro insieme, un’eccezionale opera di poesia per la profondità del pensiero e della fede che vi viene espressa e per la freschezza delle immagini utilizzate. Davide è comunemente ritenuto, sia dal mondo ebraico sia dal cristianesimo, la prefigurazione del Messia, l’unto del Signore.
Sabato 28 giugno 2008 il papa Benedetto XVI con la partecipazione starodinaria di Bartolomeo I (primate ortodosso), ha indetto un anno santo dedicato alla memoria di Paolo, l’apostolo delle genti. In quell’occasione molti fedeli della parrocchia di Mamiano erano presenti a quell’evento celebrato in Roma nella basilica di San Paolo fuori le mura.
Paolo nasce con ogni probabilità tra il 5 e il 10 della nostra era a Tarso , sulla costa dell’Asia Minore nella regione delle Cilicia, dove vivevano molti giudei dispersi fuori dalla Palestina nei territori dell’impero romano. Ebreo e figlio di ebrei, Paolo appartiene alla tribù di Beniamino. Il suo nome è Saulo, il “desiderato”, è cittadino romano di nascita e cresce a contatto con la cultura romana e greca. Vive all’interno di una comunità giudaica che ha nella sinagoga il maggior luogo di culto, è orgoglioso di essere giudeo e di appartenere al popolo d’Israele.
Ancora adolescente, Paolo è inviato dai suoi genitori nella città santa di Gerusalemme. Nella capitale del giudaismo si forma alla scuola del famoso rabbino Gamaliele, dove impara a penetrare il significato della Scrittura e della Legge. In questo periodo entra a far parte del gruppo dei farisei. La giovane età, il carattere impetuoso e la formazione ricevuta fanno di Paolo un accanito sostenitore della religione e delle consuetudini giudaiche, nonché un acerrimo nemico di tutto ciò che vi si oppone. Per questo odia i cristiani, infatti è al fianco dei carnefici che lapidano Stefano e , successivamente a capo di fanatici che si recano a Damasco per dare la caccia i cristiani di quella città. Mentre sta camminando verso Damasco, Paolo, avvolto da una luce che viene dal cielo, cade a terra e sente una voce che gli dice: “ Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” alla domanda di Paolo: “Chi sei o Signore”, la voce risponde: “io sono Gesù che tu perseguiti”. La conversine di Paolo è un’esperienza personale che possiamo conoscere soltanto attraverso le spiegazioni e le descrizioni che egli stesso ci ha dato. Paolo è stato “conquistato” da Gesù, il risorto. Ha capito di essersi incontrato con Lui.
E’ un avvenimento così importante che egli ricorda anche l’ora in cui è avvenuto: verso mezzogiorno.
La luce del Cristo risorto avvolge il persecutore trasformandolo in apostolo. Dio realizza in Paolo una nuova creazione. Il nemico della chiesa del Signore incontra il Signore della chiesa; la scoperta del Cristo coincide per Paolo con la scoperta che perseguitare la chiesa equivale a perseguitare Gesù. Una grande luce inonda il suo cuore. A partire da quell’istante, due grandi amori ispireranno la sua vita e la sua attività: Gesù Cristo e la chiesa. Lo stesso fuoco interiore che aveva animato gli antichi profeti lo spingerà a gridare ai quattro venti la grande notizia della risurrezione di Gesù, lavorando per far nascere la chiesa in tutto il mondo. Questo significò vent’anni di viaggi quasi continui in cui Paolo fondò numerose chiese conservando legami speciali con le comunità d’Antiochia, di Filippi, di Tessalonica, di Corinto, Efeso, e Roma. In questi vent’anni egli sopportò ogni sorta di disagi, con sofferenze fisiche e spirituali. Il resoconto che ne dà in 2 Corinzi 11, 24-28 è molto eloquente: “Cinque volte ho ricevuto le trentanove frustate dagli Ebrei; tre volte sono stato bastonato dai Romani; una volta sono stato ferito a colpi di pietra; tre volte ho fatto naufragio, e una volta in balia delle onde. E ancora: lunghi viaggi a piedi, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli da parte degli ebrei e dei pagani, pericoli nelle città, nei luoghi deserti e sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli. Ho sopportato duri lavori ed esentanti fatiche; ho trascorso molte notti senza poter dormire; ho patito la fame e la sete; parecchie volte sono stato costretto a digiunare. Sono rimasto al freddo e non avevo di che coprirmi. E, oltre tutto questo, ogni giorno ho avuto il peso delle preoccupazioni per tutte le comunità…”
Paolo, prigioniero a Roma, scrive all’amico Timoteo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.
Secondo la tradizione Paolo muore a Roma intorno al 67 durante la persecuzione dell’imperatore Nerone e viene sepolto lungo la Via Ostiense.
(articolo di Lanzi Riccardino)
La via francigena
Vedi testo già inserito in “eventi 2008”
(articolo di Luca Amoretti)
Siamo Martina e Alessandro e frequentiamo la classe 1 A dell’Istituto Tecnico di Traversatolo.
Noi siamo felici e vogliamo dirlo a quei nostri amici che dovranno scegliere la Scuola Superiore.
In questa scuola noi ci sentiamo importanti, abbiamo la possibilità di dialogare con gli adulti e ci facciamo molti amici, le lezioni sono molto interessanti, gli insegnati spiegano bene e se non capiamo ci aiutano.
I nostri compagni più grandi ci dicono che sono ben preparati, anche per andare all’Università e se vorranno lavorare sanno che troveranno presto occupazione.
Una cosa molto bella e che i nostri professori si preoccupano anche di aiutarci a progettare, la nostra vita in modo da tirar fuori tutte le cose belle che abbiamo dentro di noi.
Inoltre non vi nascondiamo che avere una scuola vicino a casa è fortuna perché utilizziamo il tempo libero in altre attività interessanti e non facciamo …levatacce.
Martina Mazza e Alessandro Schianchi
Don Andrea Avanzini Amministratore parrocchiale
E-mail: donbaloo@libero.it
Per informazioni rivolgersi a Vittorio Boschi
Via Argini 27 - Mamiano
Prossimi appuntamenti:
- martedì 20 gennaio - Festa dei rezdor
messa ore 11.00 e ore 19.00
- martedì 3 febbario - Festa di San Biagio nostro patrono
messa ore 11.00 e ore 19.00
- domenica 12 aprile - S.Pasqua
messa ore 11.30
- domenica 26 aprile - Prima comunione
messa ore 11.30
- domenica 10 Maggio – Cresima
messa ore 11.30
- sabato 27 giugno (o venerdì 26)
messa ore 19.00 e festeggiamenti per il cinquantesimo della fondazione della Scuola Materna “Madonna di Fatima”
Ringraziamenti
Anche quest’anno vogliamo ringraziare di vero cuore tutti coloro che, in vari modi, collaborano per la riuscita delle attività della parrocchia.
Un grazie anticipato anche a chi, con le offerte, ci consente di portare avanti progetti rivolti ai giovani come l’acquisto delle divise sportive della nostra squadra parrocchiale di calcio e il presente che viene consegnato ai “rezdor” in occasione della loro festa.
Tanti auguri di Buon Natale e di tanta serenità.
I vostri giovani