sabato 31 gennaio 2009
giovedì 22 gennaio 2009
Eventi 2008
- I Resdor
20 Gennaio 2008
Oggi 20 gennaio 2008, come ogni anno e da più di 300 anni, nella parrocchia di Mamiano si festeggiano i Santi Fabiano e Sebastiano a ricordo del loro martirio.
È un giorno speciale per Mamiano: è in questo giorno che, oltre a festeggiare i Santi citati, viene rievocata la Festa dei Rezdor.
Si ricorda infatti che, durante la peste nel 1630 e negli anni successivi, la popolazione fu colpita da questa terribile epidemia. I capifamiglia si prodigarono allora per visitare, curare e soccorrere in qualsiasi modo le famiglie colpite. In questo modo, essendo maggiormente esposti al contagio, furono quelli più colpiti e la maggior parte di loro, purtroppo, morì.
La popolazione era ormai falcidiata e i superstiti invocarono i due Santi promettendo loro che se la pestilenza fosse cessata, ogni 20 gennaio li avrebbero ricordati con la celebrazione di una santa messa. Fu così che la pestilenza ebbe termine e ogni anno da allora si festeggia questa ricorrenza e, anche se in giorno feriale, la chiesa viene letteralmente gremita di fedeli a testimonianza della loro riconoscenza nei confronti dei Santi intercessori.
E’ una ricorrenza che rimane nel cuore di ogni mamianese e, anche se per motivi di lavoro, deve trasferiti altrove, in quest’occasione sono molti gli ex abitanti che tornato a festeggiare insieme a chi ancora risiede nella frazione.
La nostra frazione è forse l’unica in provincia di Parma a festeggiare questa ricorrenza e avere intitolato la piazza centrale del paese"ai Rezdor".
Non da ultimo dobbiamo ricordare un altro momento importante da oltre 20 anni su suggerimento del parroco don Renato Medici, i giovani della parrocchia offrono ai capifamiglia, in un clima di amicizia festosa, un semplice ma significativo dono a riconoscenza del ruolo che i Rezdor occupano nella famiglia.
Quest’anno, oltre al tradizionale regalo, verrà proiettato all’interno della chiesa parrocchiale un filmato che ricostruisce, attraverso immagini ritrovate nell’archivio parrocchiale, la storia dell’edificio dal 1900 ad oggi.
Ma chi erano in realtà i Rezdor?
I Rezdor erano coloro che quotidianamente si occupavano di organizzare e di dirigere il lavoro quotidiano familiare. Oltre a questo, si occupavano della gestione economica della famiglia e spettava loro dire l’ultima parola. Ecco chi erano i Rezdor: persone comuni che si sacrificarono per il bene della loro comunità.
- Pellegrinaggio a Roma
A ROMA PER IL BIMILLENARIO DELLA NASCITA DI SAN PAOLO, APOSTOLO DELLE GENTI
Pellegrini di Castione Baratti e Mamiano ai Vespri presieduti da Papa Benedetto XVI
Rispondendo all’invito del parroco Don Andrea Avanzini, una quarantina di membri delle comunità parrocchiali di Castione Baratti e di Mamiano, unitamente ad alcuni altri amici, hanno partecipato, il 28 giugno scorso, ai Primi Vespri della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in occasione dell’apertura dell’Anno Paolino. La celebrazione, presieduta da Papa Benedetto XVI, con la partecipazione anche del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e di delegati di altre comunità cristiane, si è svolta nella Basilica di San Paolo fuori le mura in Roma, gremita di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Il senso di forte ecumenicità dell’evento, offerto dalla presenza delle personalità citate, è stato sottolineato dal Papa nella “monizione introduttiva”, nella quale, fra l’altro, ha salutato il Fratello Bartolomeo I “che porta a noi la presenza delle antiche comunità cristiane fondate ed evangelizzate da San Paolo” e ha ricordato la diffusione da parte di Paolo di Tarso del Vangelo e della fede mediante la sua parola e le sue lettere “dalla Città Santa di Gerusalemme fino ai confini dell’Impero Romano “.
Profonda ed intensa l’omelia del Papa sull’Apostolo e toccante, seppur breve, l’allocuzione del Patriarca Ecumenico in perfetto italiano.
Le esecuzioni del coro, del salmista e la partecipazione dei fedeli hanno completato una celebrazione che i pellegrini di Castione e Mamiano ricorderanno per tanto tempo. La ricorderanno certamente anche i numerosi giovani ministranti (chierichetti) che, accompagnati dai genitori, sono rimasti uniti al loro parroco anche in quest’evento nel quale hanno potuto vedere da molto vicino il Papa, particolarmente commosso dal caloroso saluto dei fedeli.
I nostri pellegrini sono stati preparati per l’occasione da Don Andrea in un incontro una settimana prima della partenza, durante il viaggio e la Santa Messa mattutina del 28 giugno nella chiesetta della casa per ferie della “Divina Provvidenza” dove il gruppo ha alloggiato.
Poiché il viaggio ha avuto una durata i tre giorni, i castionesi ed i mamianesi non hanno perso l’occasione per visitare anche le catacombe di San Sebastiano, coprotettore di Mamiano, nonchè le principali bellezze monumentali ed artistiche di Roma, sia di giorno sia con tour notturno in pulman.
E’ stata un’occasione per vivere un evento importante, per stare insieme nella preghiera e nell’amicizia e per ripassare una parte della nostra storia di cristiani e cittadini con un’iniziativa ben organizzata, che al ritorno ha visto tutti soddisfatti e, anche se fisicamente un po’ stanchi, interiormente tonificati.
- Mamiano in lutto per la morte di Don Renato Medici
Il giorno 11 luglio scorso è tornato alla casa del Padre Don Renato Medici, Parroco di Mamiano dal 1968 e, dal 1987, anche di Bannone e di Castione Baratti.
La cerimonia funebre, presieduta dal Vescovo, si è svolta nella Chiesa Parrocchiale di Mamiano, gremita di fedeli, alla presenza di una cinquantina di Sacerdoti, di rappresentanti delle Istituzioni, fra i quali il Sindaco Alberto Pazzoni e il Luogotenente dei Carabinieri Angelo Bonserio e di rappresentanti locali di Associazioni di volontariato e dell’Associazione Alpini.
Al termine delle esequie, il Vicario Generale Mons.Giulio Ranieri, che conosceva Don Renato fin dai tempi del Seminario, ha ricordato con parole di stima e d’affetto le notevoli qualità di cui era dotato Don Renato, l’impegno e la generosità con cui ha svolto la sua missione di Presbitero.
Anima semplice, buona e generosa quella di Don Renato Medici.
Aspetto austero, carattere deciso e giovanile, una personalità forte e sicura, supportata da una grande cultura classica che si esplicava in citazioni ricorrenti nei suoi discorsi abituali e religiosi e nell'amore per i testi antichi che amava collezionare insieme alle monete.
Era un grande oratore: le sue omelie domenicali erano incisive e intrise di passione interiore che comunicava ai fedeli con forza gestuale e giusta intonazione di voce. Erano sermoni sentiti, curati e preparati con grande "labor limae", come lui stesso confidava.
Amava la compagnia, lo stare insieme agli amici che allietava con le sue battute scherzose, anche in dialetto.
In campo pastorale credeva fortemente nell'impegno dei laici nella comunità parrocchiale, incoraggiandoli e spingendoli ad impegnarsi in prima persona nella catechesi, nella liturgia religiosa e nel bene verso i fratelli.
La bara è uscita dalla Chiesa fra scroscianti applausi di una folla commossa che ha voluto rivolgergli l’ultimo saluto e manifestargli la gratitudine per la dedizione e l’amore con cui ha svolto il suo Apostolato.
La salma di Don Renato, dopo la benedizione impartita da Don Andrea Avanzini , Priore di Bannone e Amministratore Parrocchiale di Mamiano e di Castione Baratti, è stata sepolta, rispettando le sue volontà, in terra nel cimitero di Mamiano, poco distante dall’avello in cui riposa Don Pietro Scarica.
- Ricordo di Don Pietro Sacrica a 50 anni dalla sua morte
La Parrocchia di Mamiano ha commemorato il 50° anniversario della morte di Don Pietro Scarica.
Il 5 Agosto scorso ricorreva il 50° anniversario della morte di Don Pietro Scarica, che, nato a Collecchio nel 1877, fu Parroco di Mamiano per ben 56 anni, dal 1902 al 1958.
Era una persona semplice, sempre gioviale e disponibile, umile e buona con tutti, amata e stimata sia dai confratelli, sia dai suoi parrocchiani, che non lo hanno mai dimenticato.
Come già in occasione del 25° anniversario della sua morte, i Mamianesi lo ricordarono partecipando alla posa della lapide commemorativa in Chiesa e all’intitolazione di una via del paese, così, ancora oggi, lo hanno voluto ricordare, partecipando numerosi, la sera del 5 Agosto, alla commemorazione che si è svolta a Mamiano secondo il seguente programma:
· Visita al cimitero, dove il Parroco Don Andrea Avanzini, davanti alla lapide di Don Pietro, ha ricordato, con toccanti parole, la sua esemplare figura.
· Sosta nella strada intitolata a Don Pietro Scarica, dove Clemente Pedrona, dopo averlo rievocato con simpatia, ha letto una bella poesia scelta fra le tante composte da Don Pietro.
· Santa Messa a Suffragio, celebrata nella Chiesa parrocchiale da Don Giovanni Bocchi, nato a Mamiano e battezzato da Don Pietro.
· Proiezione di immagini d'epoca che hanno rievocato momenti della sua missione presbiterale, la sua passione per la composizione di poesie, fatti storici, riguardanti il paese e la Parrocchia, da lui descritti con semplicità e grande sensibilità.
- La via francigena
Durante i nostri incontri settimanali è stata presa in considerazione la possibilità di effettuare un pellegrinaggio da Marina di Massa a Lucca, il tutto in tre giorni a piedi.
L’idea ci ha allettato molto, così molti di noi hanno aderito all’iniziativa.
Così il giorno 24 agosto 2008, il nostro gruppo formato da cinque giovani e cinque adulti ha intrapreso una lunga e molto ardua marcia lungo la “via francigena”.
Si tratta di un’antica via che partiva da Dover (Inghilterra) e arrivava sino a Roma e ha portato da nord a sud e da sud a nord, imperatori e papi, nobili, mercanti, guerrieri e semplici pellegrini.
Il primo giorno dopo la messa,siamo partiti da Mamiano a bordo di automobili per raggiungere Marina di Massa. Abbiamo passeggiato, (passeggiato non è proprio il termine più adatto ma usiamo questo), sul lungo mare per goderci quel strepitoso mare.
Ripresa la marcia abbiamo raggiunto l’ostello, riservato ai pellegrini come noi. Li abbiamo posato gli zaini e ci siamo rilassati con una passeggiata in centro mentre i più temerari si esibivano con tuffi nella piscina adiacente l’ostello.
Finito il “giro” turistico della piccola città, abbiamo degustato una stupenda e indescrivibile cena tipica, accompagnati dallo sciabordio delle onde.
Alcuni di noi hanno passato una lunga notte agitata, mentre altri sono crollati in un sonno profondo. Il mattino seguente, sveglia alle cinque, sosta a un bar per una rapida colazione e di nuovo in marcia; il viaggio è stato molto faticoso, perché non tutti tenevano lo stesso ritmo e non tutti erano in forma dopo la notte agitata, insomma il viaggio è stato devastante. Dopo sette ore di cammino, che per noi sembravano non finire, varcavamo le porte di Pietrasanta.
Una volta giunti in un parco della città, ci siamo accampati per riposarci e, mentre alcuni di noi visitavano la città con molta calma, altri si riposavano.
Ripresa la marcia siamo giunti a Camaiore dove ci attendeva il bed and breakfast per passare la notte.
Giunti a Camaiore, rimaneva un po’ di tempo per visitare la città con calma. Arrivati poi al bed and breakfast, abbiamo cenato, degustando carne, patatine fritte, frutta e verdura, cucinati in modo fantastico.
Alle prime luci del mattino, eravamo di nuovo in marcia verso la nostra meta (e salvezza): Lucca.
Con un’energia a noi sconosciuta, abbiamo macinato kilometro su kilometro e in men che non si dica eravamo finalmente arrivati (meno male).
Noi giovani temerari dopo questa lunghissima ed estenuante marcia abbiamo noleggiato le bici per goderci il panorama che ci offriva la città.
L’ultimo giorno ci siamo alzati con una strana tranquillità dentro di noi; finalmente non avremmo più dovuto marciare. Dopo una visita per la città, verso le undici circa, ci siamo ritrovati nel Duomo di Lucca per partecipare alla Santa Messa celebrata da Don Andrea: nella navata sinistra del Duomo di San Martino è conservato il Volto Santo, la nostra vera meta. Il tempietto in cui è conservato era stato aperto appositamente per noi, anche se non era periodo di esposizione. A noi è apparso privo di tutto l’oro con cui viene normalmente adornato quando viene esposto, ma noi eravamo ugualmente contenti. La tradizione attribuisce tale crocifisso a Nicodemo, discepolo di Gesù, che garantirebbe una fedele riproduzione del viso di Gesù. Il Volto Santo è stato soggetto di diffusa venerazione in tutta Europa fin dal Medioevo.
- Secondo torneo di calcetto
BANNONE – CASTIONE BARATTI – MAMIANO
Campo parrocchiale di Traversetolo
Mercoledì 3 settembre 2008 ore 20.30.
Dallo scorso inverno 2007 sono iniziati gli allenamenti delle tre formazioni giovanili di calcio delle frazioni del Comune di Traversetolo.
Il primo torneo, disputatosi lo scorso settembre, vide la netta vittoria del Castione Baratti.
Quest’ anno le formazioni indosseranno nuove divise e dopo il triangolare si ritroveranno tutti insieme per la cena insieme e per crescere nella amicizia e condividere la loro appartenenza alla vita parrocchiale e la gioia di essere cristiani.
La squadra di Mamiano nei mesi di maggio si e ritrovata in particolare tutti i venerdì sera alle ore 19.00 per la Messa nella Chiesa di Mamiano e a seguire un’ora di allenamento nel campo parrocchiale. Da segnalare oltre all’allenatore Ferri, l’ingresso dei dirigenti e allenatori dei portieri Giorgio Bertani e Riccardo Lanzi, catechisti della Parrocchia. Gioca un uruguaiano, che si sta preparando a ricevere i sacramenti della iniziazione cristiana per la Pasqua del 2009.
La squadra del Bannone si allena da dicembre la Domenica pomeriggio nel campo parrocchiale. Quest’anno la formazione guidata dall’allenatore Formaggioni vedrà la presenza di giocatori di origine indiana e nordafricana,una squadra di bannonesi “multietnica”.
La squadra del Castione Baratti, allenata da Delia, molto affiatata si presenta ancora con i migliori pronostici, ma quest’anno se vorrà vincere ancora il torneo sarà molto dura. Proseguono anche per loro gli allenamenti nel campo da tennis di via Quasimodo, dotato dai loro familiari di due porte.
Ringrazio l’Anspi di Traversetolo, il Presidente Caviola e don Aldino Arcari per la loro cortese ospitalità e la organizzazione del torneo, le famiglie dei giovani per l’entusiasmo con cui seguono l’iniziativa, tutti coloro che nelle Parrocchie tengono in ordine i campi da calcio e si danno da fare per educare i nostri cari giovani.
- Il presepe vivente
I numerosi figuranti, accurati nei loro costumi e bravi nel rappresentare ciascuno il proprio ruolo, sono via via sfilati davanti alla Grotta della Natività.
Un ruolo rilevante, poi, l'hanno ricoperto i bambini della Scuola materna del paese che hanno formato il coro degli angioletti, abilmente coordinato dalle loro maestre.
La rappresentazione è terminata, dopo i ringraziamenti del Presidente della Scuola materna Don Andrea Avanzini, fra l'ammirazione e gli scroscianti applausi del folto pubblico, fra il quale il Sindaco di Traversetolo.